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La regola aurea del comunicato stampa

  • 30
  • 07
  • 2014

Numero 1: gavetta, gavetta, gavetta

Quando mi imbatto in articoli che enunciano le regole d’oro per il comunicato stampa perfetto, dopo la curiosità iniziale che mi porta a leggere subito il pezzo in cerca di qualche dritta che – chissà – magari nel corso degli anni mi è sfuggita, l’innato senso della critica mi porta immancabilmente ad aprire una nuova postilla sul mio blog.
Credo che sulle modalità di elaborazione di un comunicato stampa si sia scritto veramente fin troppo. A partire dal titolo, che a furor di popolo si dichiara debba essere attrattivo audace vincente. 1) Titoli: alzi la mano il collega che abbia mai visto pubblicato uno, dico uno solo, dei titoli così accuratamente studiati e perfezionati. Mi sarà capitato forse una o due volte in tutta la mia carriera. Perché, vivaddio, il giornalista ma anche il capo servizio amano rielaborare i pezzi – quando i tempi editoriali lo consentono – e titolare seguendo la linea editoriale e quanto l’istinto e il mercato gli hanno insegnato. So che molti addetti stampa storceranno il naso, ma data la mia precedente e lunga esperienza come capo redattore di un periodico mensile, nutro grande rispetto per i colleghi delle varie testate proprio per la buona conoscenza dei processi di lavorazione delle notizie. E salvo le solite eccezioni, molti di loro cercano di svolgere al meglio la loro professione nonostante i ritmi pressanti e l’accavallarsi delle mansioni. 
2) Titoli: non è una ripetizione. Torno su questo punto per evidenziare il fatto che il nostro primo lettore è, appunto, il giornalista. E’ quindi necessario elaborare il titolo del nostro comunicato stampa pensando al giornalista. E inoltre: occhio all’oggetto dell’e.mail. Anche quello deve essere di impatto e far comprendere subito l’importanza della news. Evitare di far perdere tempo prezioso con l’apertura di allegati pesanti significa assicurarsi una possibilità in più sul percorso verso l’agognata pubblicazione.
3) Contenuti: per quanto attiene poi la disposizione dei contenuti, che devono essere concentrati nelle prime dieci righe del pezzo, niente di nuovo sotto il sole. La regola aurea della piramide rovesciata è sempre vincente, anche e soprattutto in relazione alla velocità con la quale tutti – e non soltanto i giornalisti nelle redazioni – decidiamo dopo poche battute se la notizia è di nostro interesse o se passare oltre.
3) Aggiornamento: sinceramente, stento a capire cosa si intenda con questo. Il comunicato stampa, che viene redatto quasi sempre in occasione di eventi, novità, notizie di particolare interesse (a meno che non si rielabori qualche notizia già pubblicata per mantenere alto l’interesse), è per definizione aggiornato. Ne va della serietà del professionista che lo redige oltre che dell’azienda/ente/associazione/professionista oggetto della notizia. Ma forse sono io ad aver capito male il suggerimento.
Qui mi fermo, ma soltanto per non annoiare il lettore. Ma ce ne sono ancora, di appunti, eccome.
Mi limito tuttavia a rimarcare, come è già emerso in numerosi seminari e incontri formativi, che la gestione di un ufficio stampa dovrebbe sempre essere affidata ad un giornalista.
Conoscere i fondamentali per lavorare le notizie è lo standard minimo che si dovrebbe pretendere da un operatore della comunicazione. O no?

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