Prendo spunto da un’interessante guida di LinkedIn per rafforzare quanto già detto più volte, e cioè che la presenza ragionata e strategica di un’azienda sui social media è oggi più che mai imprescindibile se si vuole sopravvivere in questo mare in tempesta.
Del resto basta dare un’occhiata anche veloce alle statistiche che evidenziano quanto l’emergenza Covid-19 abbia fatto da spartiacque, per così dire, tra aziende di successo e non. Chi ha saputo implementare o convertire velocemente il suo business sul digitale ha vinto la sfida o, quantomeno, non è andato a picco.
E, a distanza di quasi un anno dal primo lockdown, siamo più abili e abituati allo shopping online, più smaliziati e magari anche un tantino viziati.
Vogliamo tutto e subito, procedure di acquisto semplici, modalità di pagamento facili e transazioni sicure, la merce fuori dalla porta in 24 ore, assistenza post vendita stellare e politiche di reso e rimborsi eccellenti.
Tempi sfidanti? Certamente, ma occorre raccogliere il guanto della sfida e prepararsi a combattere, chi si ferma è perduto. E la prima sfida da vincere è quella dello Zero moment of truth di Google, vale a dire di quel momento in cui una persona cerca informazioni sul web riguardo un prodotto o un servizio.
É quello l’attimo fuggente che dà inizio al percorso che si concluderà con l’acquisto.
Si vabbè, direte voi, ma cosa c’entra tutto questo con il tema dell’articolo, perché fare Content Marketing oggi conta più che mai?
Perché il Content Marketing soddisfa il bisogno di essere trovati nelle ricerche, di coinvolgere sui social, e di creare quella fiducia necessaria per fidelizzare le persone.
Queste sono le tattiche che ogni business dovrebbe attuare dato che, di fronte a un’imminente recessione, la fiducia sarà il fattore decisivo per la ripresa e la crescita delle imprese.
Rendersi conto di come sono cambiati i bisogni delle persone è il primo, fondamentale passo per la creazione di un funnel, parola ormai diventata di uso comune per definire, letteralmente, una sorta di imbuto che porterà il nostro potenziale cliente dalla fase di consapevolezza iniziale fino all’acquisto.
Il content marketing di un funnel sarà focalizzato sull’anticipazione e la soluzione dei bisogni del potenziale cliente in ogni fase del percorso: al top del funnel, occorre concentrarsi sulla costruzione di una consapevolezza e ricordo favorevoli della nostra azienda, nei confronti di potenziali clienti che non hanno familiarità con il nostro marchio o che non sono nel nostro mercato di riferimento.
Quando i potenziali clienti si muovono verso una decisione di acquisto, i loro bisogni evolvono così come, di pari passo, dovrebbero fare i contenuti, continuando a costruire fiducia e a supportarli verso l’acquisto.
Nella scelta di acquisto, la storia e i valori dell’azienda pesano per il 67%, il prodotto per il 33%, ma conta soprattutto la trasparenza se si pensa che un numero considerevole di persone, si parla di 17 milioni di italiani (fonte la Repubblica) nel 2018 hanno rinunciato a un acquisto perché non si fidavano.
Ecco perché oggi più che mai è importante fare Content Marketing, avere una strategia e sfruttare al massimo le possibilità offerte dall’online per costruire e continuare a nutrire la fiducia delle persone nei confronti del nostro marchio: sarà questo elemento la discriminante nella decisione di acquisto e, di conseguenza, quello che determinerà il successo o il declino di un’azienda.
Qualche dato sul Content Marketing (Statista2020)
L’uso dei social media è aumentato del 21% a livello mondiale dall’inizio della pandemia, diventando così il canale per eccellenza per espandere la diffusione degli articoli dei blog o di altri contenuti.
Altrettanto importanti sono i contenuti video, con un aumento del 500% delle visualizzazioni di video su temi #acasa o #conme (fonte Youtube). White paper, webinar, ebook sono ottimi strumenti per aiutare e offrire soluzioni ai potenziali clienti in modi differenti e possono essere oggetto di sponsorizzazioni per veicolare traffico al sito.