10 passi della Web-Comunicazione
- 10
- 02
- 2014
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Chi, che cosa, quando, dove e perchè, le “5 w” valgono anche per il 2.0?
sxc courtesy |
Scrivere per il web è come scrivere per la carta stampata? Nì… Ma sì, azzardo a dire che le regole di base sono sempre quelle, con i dovuti adeguamenti al “mezzo” inteso come medium, vale a dire al supporto al quale affideremo le nostre notizie.
Leggiamo poco, sempre meno. Anche chi per mestiere deve sempre tenersi aggiornato sulle notizie, ha poco tempo da dedicare agli approfondimenti. Ricerche e statistiche ci dicono che i lettori prestano attenzione, nella maggior parte dei casi, soltanto a titoli e sommario.
Di conseguenza, quando preparo un comunicato stampa, cerco sempre di condensare nelle primissime righe il “succo” della notizia. I colleghi che lavorano nei quotidiani, non hanno tempo né spazio da dedicare a panegirici di parole. Devono poter comprendere subito se la notizia è interessante e, in caso positivo, meglio se è già breve e condensata in poche righe.
E sul web? Anche per i quotidiani digitali il ragionamento è identico, almeno per quanto concerne titoli e sommario: devono concentrare in poche righe tutto il potenziale della notizia, che dovrà esprimersi nei primi secondi di lettura. A differenza della carta stampata, tuttavia, le versioni on.line delle testate giornalistiche hanno a disposizione più spazio, pertanto è utile illustrare al meglio la notizia nella seconda parte del comunicato stampa per fornire tutti i dettagli qualora decidano di dedicarle un approfondimento.
Ecco un sintetico elenco delle regole che, secondo la mia esperienza, è bene aver presenti quando si comunica “con” e “per” il web:
1) I fatti, i fatti, i fatti: chiedetevi qual è la “vera” notizia (vi giro una “chicca” regalatami da un collega della carta stampata: “non mandarmi comunicati con dichiarazioni melense, taglio senza neanche leggere i panegirici di parole ridondanti che servono solo all’autostima di chi le pronuncia”)
2) titoli e occhielli sono determinanti, concentrate il succo della notizia in poche ma incisive parole. Un titolo “bello” ma senza appeal determinerà l’archiviazione del comunicato (nel cestino)
3) 10 righe, non di più, per descrivere chi, che cosa, quando, dove e perché
4) Dall’11ma riga in poi spazio all’approfondimento, descrizione delle circostanze e degli antefatti
5) Dati, dati, dati: il data journalism è il giornalismo del futuro, non fosse altro che per il fatto che gli schemi, le infografiche e i grafici incuriosiscono il lettore. Comunque se avete dei dati, inseriteli: avrete maggiori chance di pubblicazione
6) Ricordate di inserire eventuali link al sito, blog o altro riferimento utile
7) Mandate sempre qualche foto, se sono tante utilizzate servizi come wetransfer che consente di ottenere un link per il download (le riviste on line pubblicano gallerie fotografiche dedicate se la notizia “merita”)
8) Se possibile, realizzate anche un breve video (es.: conferenza stampa, inaugurazioni…) e linkatelo: i video sono il futuro dell’informazione in Rete
9) Se la notizia riguarda un evento o una mostra, riporto sempre in un box a piè del comunicato tutti i dettagli di luogo, orari, giorni di apertura, costo del biglietto, ecc…..
10) Lasciate riposare il testo per qualche ora prima di rileggerlo e del lancio. Meglio: se possibile fatelo leggere a un collaboratore per una sorta di test di leggibilità e di comprensione (a volte chi è “dentro” la notizia rischia di dare per scontate info importanti)
Infine l’11ma regola: imparo ogni giorno dai colleghi, siano essi della carta stampata o dell’on-line. Curate le relazioni con loro, sono i migliori maestri (a loro insaputa) anche quando vi trattano male perchè non hanno tempo…